1.0 - Tubi Gas: Acciaio, Rame, Polietilene

 

Acciaio, rame e polietilene sono i materiali utilizzati largamente nella realizzazione degli impianti gas civili, attualmente è possibile

                            utilizzare anche il multistrato.

 

 

Data 07 gennaio 2012

 

L'impianto gas, indipendentemente dall'applicazione e dalla potenza

correlata, suscita immediatamente nella maggior parte delle persone il concetto di pericolo ad esso associato e della sicurezza che deve caratterizzare lo stesso impianto.

 

Nell’ottica della sicurezza fino a poco tempo fa le norme tecniche relative al gas, vigenti nel nostro Paese, prevedevano tre tipologie di diversi materiali da poter adottare per la distribuzione del gas attraverso le tubazioni degli impianti. 


La norma di riferimento per gli impianti gas nelle applicazioni civili è la norma UNI CIG 7129/08, essa prevede l’utilizzo di tubazioni in acciaio, rame, e polietilene.


È previsto l’utilizzo delle tubazioni in polietilene per i percorsi esterni agli edifici ed interrati, il polietilene deve essere posato a circa 70 cm sotto il profilo del suolo e circa 30 centimetri al di sopra di esso una striscia di segnalazione gialla ne permette la facile individuazione in caso di scavo, il polietilene per non essere danneggiato dovrebbe essere posato su un letto di sabbia lavata.


L’utilizzo delle tubazioni in rame è consentito per la realizzazione dei percorsi degli impianti gas interni agli edifici, essi possono essere realizzati a vista o sottotraccia a pavimento, opportunamente incamiciata; con il rame possono essere realizzate anche tubazioni gas esterne agli edifici, a vista; per ridurre l’impatto estetico sulle facciate degli edifici le tubazioni possono essere poste in delle tracce che devono essere lasciate aperte o al più coperte con dei setti aerati e rimovibili.

 

L’utilizzo delle tubazioni in acciaio è simile a quello delle tubazioni in rame, ne è escluso l’utilizzo sottotraccia e diversamente dal rame non si trova in commercio una versione incamiciata con tubo di protezione.


Nella realtà la probabilità di realizzare un impianto civile di adduzione gas utilizzando un unico tipo di materiale non è molto elevata, nella maggior parte dei casi l’utilizzo di diversi tipi di materiali deriva dall’esigenza di diverse modalità di posa delle tubazioni lungo la distribuzione dell’impianto. 


Considerando come riferimento l’impianto di adduzione gas, dalla rete di distribuzione pubblica,  per  una casa con giardino antistante, risulta necessario attraversare il giardino con la tubazione in polietilene interrata, quindi effettuare un tratto a vista, in acciaio, sulle pareti dell’edificio e dei tratti interni sottotraccia con tubazioni in rame incamiciata fino al raggiungimento delle apparecchiature come piani cottura, caldaie e similari.

 

I punti più delicati dell’impianto di riferimento descritto, sono quelli relativi al passaggio da un tipo di materiale all’altro per la tubazione utilizzata; generalmente all’uscita del contatore installato dall’ente distributore c’è un tratto in acciaio flessibile per consentire l’aggancio alla tubazione dell’impianto.


Nel caso descritto, a valle del tratto in acciaio flessibile c’è il polietilene, che deve essere protetto dalle radiazioni solari fino all’inizio del tratto interrato.


In corrispondenza del cambiamento di tubazione tra polietilene ed acciaio deve esserci un pozzetto di transizione con relativo giunto polietilene - acciaio, allocato nel pozzetto, all’uscita del pozzetto il percorso in ferro prosegue lungo le pareti dell’edificio.


I tratti in acciaio della tubazione devono essere, inoltre, protetti dalle correnti vaganti nei terreni o galvaniche con l’utilizzo dei giunti dielettrici.

 

Le tubazioni in rame interne all’edificio, incamiciate, ossia rivestite di materiale in grado di non far trapelare eventuali dispersioni di gas se non all’esterno dell’edificio, possono essere poste sotto traccia sotto i pavimenti.


Particolarmente delicati risultano essere anche gli attraversamenti esterni/interni delle murature perimetrali dell’edificio, in tali tratti le tubazioni in rame o ferro devono essere rivestite con un materiale incombustibile che in caso di perdite di gas ne evita la diffusione nelle pareti dell’edificio.


Tale materiale deve avere un diametro non inferiore a dieci volte quello delle tubazioni che attraversano le pareti dell’edificio.

 

 

 

FONTE: http://www.lavorincasa.it/tubi-gas-acciaio-rame-polietilene/

 

 

AUTORE ARTICOLO: dott. ing. Vincenzo Granato


Altro :  http://www.lavorincasa.it/tag/gas/



2.0 - Norme per il trasporto del gas



       Data 12-10-2015 







La norma di riferimento per la progettazione ed installazione  degli impianti di gas domestico è la UNI 7129 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione .

L’edizione 2008 si differenza dalle altre precedenti (1972, 1992 e 2001) perché è divisa in quattro parti, corrispondenti alle sottosezioni di un impianto insieme allo stadio di avviamento dello stesso: la rete delle tubazioni di adduzione (parte 1), l’installazione degli apparecchi di utilizzazione, la ventilazione e l’aerazione di locali (parte 2), i sistemi di scarico dei fumi (parte 3) ed infine, appunto, la messa in servizio (parte 4).


L'uso del tubo di rame e dei suoi raccordi è contemplato nella parte 1 (Impianto interno): il tubo deve essere a norma UNI EN 1057, con diametri esterni e spessori minimi previsti dal prospetto 2. I raccordi per il rame sono quelli “classici”: brasatura dolce (UNI EN 1254-1) e forte (UNI EN 1254-1 e -5), meccanici a compressione (UNI EN 1254-2) e  misti (UNI EN 1254-4). Viene opportunamente marcato il divieto di fare giunzioni dirette tra tubi senza l’uso dei raccordi, come per esempio bicchierature o derivazioni a T. Per quanto riguarda i raccordi a pressare, la norma rimanda alla UNI TS 11147 (vedi di seguito).

Il tubo di rame ha una estrema versatilità di posa: puo essere installato:

  1. ·                      a vista;
  2. ·                      interrato;
  3. ·                      sotto traccia;
  4. ·                      in strutture appositamente realizzate;
  5. ·                      in guaine.

Nei tratti interrati, la tubazione deve avere un rivestimento protettivo conforme alla UNI 10823.


Generalità sulla posa in opera: cose da fare e da non fare

Senza entrare in ogni possibile caso e sottocaso diamo di seguito qualche breve cenno sui criteri generali di installazione (per l'impianto interno, riportati nel cap.4.4). La norma suggerisce innanzitutto di installare per quanto possibile le tubazioni all’esterno dell’edifico, limitando i percorsi interni e favorendo una facile accessibilità per le manutenzioni (è una tendenza generale dell’impiantistica: anche nelle UNI EN 806 sugli impianti per acqua potabile si insiste sulle tubazioni a vista e sulla accessibilità).

In caso di attraversamento di locali a rischio di incendio (autorimesse, magazzini, ecc.) le tubazioni devono essere protette da materiali resistenti aventi classe A1 di resistenza al fuoco (tipo tubo guaina metallico); il tubo di rame dovrà essere giuntato solo con brasatura forte.

Nei tratti di attraversamento di muri e pareti viene confermato il divieto di giunzione.

Per le installazioni esterne a vista c'è l’obbligo di proteggere le tubazioni da urti e danneggiamenti accidentali (come nelle zone di transito o stazionamento vetture), per esempio inserendole in una guaina d’acciaio di 2 mm di spessore fino ad un altezza di 1,5 metri o posandole in canalette ricavate nell’estradosso. Nei tratti a vista i tubi di rame dovranno essere sostenuti con fissaggi posti alle distanze indicate nel prospetto 4.


La UNI 7129-1 presenta anche un capitolo esclusivamente dedicato ai divieti, il 4.4.2, elencati uno di seguito all’altro senza che siano dispersi nel testo:  è una maniera per darne importanza, facilitare la consultazione della norma e favorire la corretta installazione.

Sono 14 punti: ne riportiamo alcuni a titolo di esempio.

1.                    Non è consentita la posa sottotraccia nei locali costituenti le parti comuni dell’edificio.

2.                    Non è consentita la posa sottotraccia in diagonale ed obliqua.

3.                    Non è consentito il contatto con tubazioni dell’acqua (in caso di parallelismi ed incroci, sono ammessi tubi con rivestimenti conformi alla UNI 10823 per il rame e alle UNI 9099 o UNI 10191 per l’acciaio).

4.                    Non è consentito collocare giunzioni filettate o meccaniche all’interno di locali non aerati o aerabili.

5.                    Non è consentito usare tubi, rubinetti, accessori, ecc. rimossi da altri impianti.

6.                    Non è consentita la posa di tubazioni in polietilene all’interno del perimetro del corpo dell’edificio.

7.                    Non è consentito l’attraversamento di pareti/solai/intercapedini con tubi flessibili.


La norma UNI TS 11147

Nel maggio 2008 è stata pubblicata la seconda edizione della UNI TS 11147, che permette e regola l’utilizzo di raccordi a pressare negli impianti a gas per uso domestico. Questa norma integra le UNI 7129 e UNI 7131, e non si applica agli impianti con portata termica superiore a 35 kW (DM 12 aprile 1996).

  • Per le tubazioni in rame i raccordi premessi sono quelli a norma UNI 11065, le cui prescrizioni di posa sono schematicamente riportate nel prospetto 5b
  • Per la posa interrata: i raccordi a pressare devono essere posti all'interno di pozzetti non a tenuta 
  • per la posa sottotraccia: i raccordi a pressare devono essere posti in apposite scatole di ispezione non a tenuta di gas verso l'esterno
  • per la posa a vista o in a canaletta all'esterno o all'interno dell'edificio: nessuna prescrizione particolare.

Anche in questa norma c'è una parte dediacata ai divieti (cap. 5.3), distribuiti in 12 punti: i primi cinque focalizzati sui raccordi, gli altri sette sulla posa delle tubazioni. Il punto 5.3.5 vieta di installare i raccordi a pressare nei locali non aerabili.


La norma UNI 11528

Nel 2014 è stata pubblicata la norma UNI 11528, per gli impianti a gas con portata termica maggiore di 35 kW alimentati a gas.

Il tubo di rame e i raccordi sono quelli previsti dalle norme precedenti: nel punto 5.3.3.2 si afferma che il tubo di rame deve essere conforme alla norma UNI EN 1057, mentre i raccodro devono essere a brasatura forte (UNI EN 1254-1), misti per giunzioni acciaio-rame e collegamenti a rubinetti e raccordi (UNI EN 1254-4), a compressione  (UNI EN 1254-2) e a pressare (UNI 11065, classe 2).

La posa del tubo di rame (punto 5.4) deve osservare le condizioni minime riportate dalla UNI 7129-1; la posa dei raccordi meccanici e filettati deve seguire le indicazioni del prospetto 7b, che riprende il 5b della norma UNI TS 11147 (vedi paragrafo precedente).


Fonte: Internet 


Impianti di Idraulica e del Gas
Norme
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Impianti Termici e del Gas
Descrizione
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