La tipologia (A, B, C, apparecchi di cottura)


Sono vari i tipi di apparecchi a gas oggi disponibili sui mercato per il confort domestico: scaldacqua, caldaie per il riscaldamento, stufe e generatori di aria calda o ancora, piani di cottura. A parte, ovviamente, per la diversa utilizzazione, essi si differenziano anche per alcune loro particolari caratteristiche in riferimento al modo di prelevamento dell’aria necessaria per la combustione e dello scarico dei prodotti della combustione (fumi). 
Sono proprio le diversità su tali aspetti a determinare la installazione degli apparecchi nei diversi locali della casa.
 

Apparecchi di tipo A:

  • a focolare aperto, cioè che prendono l’aria per la combustione direttamente dal locale di installazione;
  • devono essere installati con scarico dei fumi all’esterno attraverso adeguata apertura su parete esterna, senza avere un condotto o un dispositivo speciale per tale scopo e senza collegamento a un sistema di scarico tradizionale, pertanto questo tipo di installazione non necessita di canali da fumo.

 

Apparecchi di tipo B:

  • a focolare aperto;
  • devono essere installati con scarico dei fumi all’esterno mediante collegamento a un condotto di evacuazione.

 

Apparecchi di tipo C:

  • il focolare e i sistemi di afflusso dell’aria e di scarico dei fumi sono stagni rispetto al locale di installazione. Tali apparecchi possono incorporare inoltre un ventilatore di espulsione dei fumi, per facilitarne l’allontanamento dalle pareti e la dispersione in ambiente esterno.

 

Apparecchi di cottura:
Apparecchi destinati alla cottura dei cibi, possono essere alimentati a gas o ad energia elettrica; sono considerati apparecchi di cottura le cucine o i piani di cottura, i forni, le friggitrici, piastre di cottura, ecc. Richiedono sempre un’apertura di ventilazione al fine di garantire un apporto continuo dell’aria necessaria alla combustione nel locale nel quale sono installati.

 

LA VENTILAZIONE DEI LOCALI

 

La ventilazione può essere diretta , se avviene attraverso idonea apertura permanente praticata sulla parete esterna del locale. 
Per i soli apparecchi di tipo B e per quelli di cottura la ventilazione può essere indiretta, cioè attraverso un locale contiguo che sia a sua volta ventilato direttamente e collegato, mediante aperture permanenti, al locale da ventilare. Tale locale, tuttavia, non deve essere adibito a camera da letto, costituire parte comune dell’immobile, essere locale con pericolo di incendio (rimessa, garage, magazzino di materiale combustibile) e non deve contenere altri apparecchi (di tipo A o B) o caminetti a legna.

Gli apparecchi di tipo C sono esenti dall’osservanza di prescrizioni sulla ventilazione del locale, perche prendono l’aria di combustione direttamente dall’esterno; inoltre scaricano i prodotti della combustione direttamente all‘esterno o attraverso apposite canne fumarie collettive. La posizione dei terminali per lo scarico diretto all’esterno attraverso parete e regolata dalla norma UNI 7129, che fissa le distanze da finestre, balconi e aperture di ventilazione.

Ventilazione GasLa combustione del gas brucia ossigeno, e quindi nei locali dove e presente anche un solo fornello per la cottura dei cibi, va sempre realizzata una apertura di ventilazione fissa per garantire un costante ricambio di aria. Le dimensioni dipendono dal locale, dagli apparecchi a gas che eventualmente sono presenti oltre al piano cottura e dalla loro potenzialità. La dimensione minima e comunque di 100 centimetri quadrati che diventano 200 cm2se la cucina non è dotata di dispositivi di sicurezza contro lo spegnimento di fiamma (termocoppia).

La carenza di ossigeno nella combustione può determinare lo sviluppo di esalazioni pericolose: si tratta dell’ossido di carbonio, gas tossico assai temibile perché essendo inodore è difficile avvertirne la presenza. Per evitare la produzione di gas velenosi è importante anche pulire periodicamente i bruciatori. Se le fiamme sono gialle e anneriscono le pentole significa che la combustione non è ottimale ed occorre intervenire con un’adeguata pulizia.


SISTEMI DI SCARICO DEI FUMI

 

Anche le caratteristiche dei diversi sistemi di scarico dei fumi, contenute nelle norme UNI, si riferiscono ai diversi tipi di apparecchi.

  • Gli apparecchi di cottura devono sempre scaricare in una cappa collegata direttamente all’esterno, o a camino o a canna fumaria collettiva diversa da quelle utilizzate per gli altri apparecchi. In alcuni casi e a certe condizioni è consentito l’impiego di un elettroventilatore.
  • Gli apparecchi di tipo A, predisposti per scaricare i fumi all’esterno senza un condotto o dispositivo speciale di scarico, richiedono due aperture di ventilazione, collocate su una parete esterna: una disposta in basso per l’afflusso dell’aria, l’altra in alto per lo scarico dei prodotti della combustione.
  • Gli apparecchi di tipo B, che sono i più comuni, hanno prescrizioni di ventilazione e scarico dei fumi ben precise e sono comunque nati per scaricare in canna fumaria singola o collettiva.
  • Gli apparecchi di tipo C sono esenti dall’osservanza di prescrizioni sulla ventilazione del locale, perche prendono l’aria di combustione direttamente dall’esterno; inoltre scaricano i prodotti della combustione direttamente all‘esterno o attraverso apposite canne fumarie collettive. La posizione dei terminali per lo scarico diretto all’esterno attraverso parete e regolata dalla norma UNI 7129, che fissa le distanze da finestre, balconi e aperture di ventilazione.

 

Gli apparecchi stagni in commercio offrono dunque le maggiori garanzie di sicurezza e sono in grado di soddisfare molteplici esigenze: scaldabagni, caldaie, stufe, radiatori, ventilconvettori e generatori di aria calda di diverse potenze. 
La combustione del gas brucia ossigeno, e quindi nei locali dove e presente anche un solo fornello per la cottura dei cibi, va sempre realizzata una apertura di ventilazione fissa per garantire un costante ricambio di aria. Le dimensioni dipendono dal locale, dagli apparecchi a gas che eventualmente sono presenti oltre al piano cottura e dalla loro potenzialità. La dimensione minima e comunque di 100 centimetri quadrati che diventano 200 cm2 se la cucina non è dotata di dispositivi di sicurezza contro lo spegnimento di fiamma (termocoppia).

La carenza di ossigeno nella combustione può determinare lo sviluppo di esalazioni pericolose: si tratta dell’ossido di carbonio, gas tossico assai temibile perché essendo inodore è difficile avvertirne la presenza. Per evitare la produzione di gas velenosi è importante anche pulire periodicamente i bruciatori. Se le fiamme sono gialle e anneriscono le pentole significa che la combustione non è ottimale ed occorre intervenire con un’adeguata pulizia.



Fonte:  http://www.gassicuro.it/sicurezza-apparecchi-tipologia.asp




L'allacciamento degli apparecchi

Tubo del gasMentre le cucine a incasso devono essere allacciate alla presa del gas per mezzo di un tubo rigido di rame o di un apposito tubo flessibile di acciaio, le cucine non a incasso possono essere allacciate anche con uno speciale tubo flessibile di gomma.

Questo articolo rappresenta un componente molto importante per la sicurezza dell’impianto del gas combustibile.

Il tubo flessibile in acciaio può avere una lunghezza massima di 2 metri, il tubo in gomma non deve essere più lungo di 150 centimetri e deve essere fissato con fascette stringitubo che impediscano l’accidentale sfilamento. 

Tubi flessibili del gasIl tubo di gomma è più facilmente soggetto a lesioni (bruciature, tagli, screpolature), ed è quindi fondamentale controllarne l’integrità periodicamente e sostituirlo comunque, anche se ancora intatto, almeno ogni 5 anni, ossia prima della data di scadenza stampigliata sul tubo stesso, secondo quanto prescritto dalla norma UNI 7140.
 





Fonte: http://www.gassicuro.it/sicurezza-apparecchi-allacciamento.asp



Lo scarico dei prodotti della combustione

Tutti gli  apparecchi a gas muniti di attacco per tubo di scarico devono avere un collegamento diretto a canne fumarie di sicura efficienza o scaricare i fumi direttamente all’esterno mediante i terminali  di tiraggio.

Fanno eccezione a questo requisito e possono essere installati senza alcun condotto di scarico le seguenti apparecchiature:

  • scaldabagni ad accumulo fino ad una capacità di 50 litri di acqua ed una portata termica di 4.000 kcal/h;
  • scaldabagno istantanei di potenza utile non maggiore di 7.500 kcal/h (quelli in grado di erogare fino a 5 litri di acqua calda al minuto);
  • apparecchi indipendenti per il riscaldamento degli  ambienti fino ad una portata termica di 3.000 kcal/h.

Gli apparecchi di cottura devono scaricare i prodotti della combustione in cappe collegate ad apposite canne fumarie o direttamente all’esterno, con un terminale di tiraggio.
Nel caso non esista possibilità di applicazione della cappa, è tollerato l’impiego di un elettroventilatore applicato alla parete esterna o alla finestra purché nel locale non vi sia alcun condotto di scarico funzionante o fuori servizio ma non tappato.

Non è consigliabile installare apparecchi a gas in bagno in quanto e difficile conciliare le esigenze di ventilazione del locale con il comfort ambientale.


Tali  apparecchiature non possono assolutamente essere installate in bagno o in camera da letto e comunque in locali  di volume inferiore ai 12 mc o non correttamente aerati; inoltre esse devono essere munite di dispositivo di sicurezza per l’accensione e contro lo spegnimento.
Le canne fumarle, i terminali di tiraggio ed i tubi di raccordo alle apparecchiature devono
rispondere alle seguenti caratteristiche generali:

I tubi di raccordo alle canne fumarle o ai terminali  di tiraggio devono:

  • avere per tutta la loro lunghezza una sezione non inferiore a quella dell’attacco del tubo di scarico dell’apparecchio;
  • avere, sopra l'apparecchio, un tratto verticale di lunghezza non inferiore a 3 volte il diametro del tubo stesso;
  • avere per tutto il loro percorso un andamento ascensionale con una piccola pendenza;
  • non avere alcun tipo di regolazione;
  • eventuali  serrande devono essere eliminate;
  • raccogliere gli scarichi di un solo apparecchio di utilizzazione;
  • essere di materiale adatto a resistere ai fumi di scarico ed a tenuta.

 

Ventilazione dei locali

É indispensabile che nei locali in cui sono installati gli apparecchi a gas possa affluire almeno tanta aria quanta ne viene richiesta dalla regolare combustione del gas consumato dai vari apparecchi.
Occorre evitare perciò di intervenire sui serramenti e sulle porte dei locali interessati per migliorarne la tenuta; va invece verificato che esistano delle aperture di sezione minima di 100 cm2 e comunque di almeno 6 cm2 per ogni 1.000 kcal/h installate e posizionare sulla parte bassa di una parete esterna.
Tali aperture possono eventualmente essere ricavate maggiorando la fessura fra porta e pavimento. L’aria necessaria alla combustione può essere prelevata da un locale adiacente correttamente e permanentemente aerato purché questo non sia adibito a camera da letto e purché in esso non sia installata alcuna altra apparecchiatura funzionante con qualsiasi tipo di combustibile.

Nel locali  in cui funzionano apparecchi a gas che non necessitano di scarico all’esterno è necessario che esistano non una, ma due aperture, ciascuna della sezione minima di 100 cm2 di cui una, per l'afflusso dell’aria, deve essere realizzata come precedentemente descritto, e l'altra, per lo scarico dei gas combusti, deve essere situata nella parte più alta di una parete esterna.

 

Perché è necessario assicurare la ventilazione dei locali  e lo scarico dei prodotti della combustione?

La combustione del metano, come per qualsiasi altro combustibile liquido o gassoso, avviene solo in presenza di una corretta quantità di ossigeno contenuto nell’aria. In pratica per ogni metro cubo di metano consumato sono necessari circa 10 metri cubi di aria. In queste condizioni i prodotti della combustione (fumi) che vengono scaricati all’esterno sono costituiti essenzialmente da anidride carbonica e vapor d’acqua ed all’interno del locale non si formano prodotti nocivi alla salute.
Qualora non venga assicurato il corretto ricambio d'aria, la combustione risulta imperfetta pertanto può generare carenza di ossigeno nell’ambiente ed immettere nel locale prodotti nocivi quali l’ossido di carbonio. L’installazione, la modifica, la manutenzione di un impianto devono quindi essere effettuate esclusivamente da personale qualificato.
Nel rispetto delle normative e delle condizioni di sicurezza potrai attenderti dal metano e dalle apparecchiature utilizzatrici solo un servizio pulito, economico, confortevole e soprattutto sicuro.



Fonte: http://www.gassicuro.it/sicurezza-apparecchi-scarico.asp




La manutenzione degli apparecchi

Grazie alle caratteristiche del metano, la manutenzione necessaria alle apparecchiature e
sensibilmente inferiore a quella richiesta da altri combustibili.
Essa va comunque eseguita nel rispetto delle indicazioni del costruttore degli apparecchi, e comunque secondo le prescrizioni legislative e normative vigenti, questo per mantenere invariate le condizioni di sicurezza e per consentire un funzionamento ai migliori livelli di rendimento e di affidabilità.

 

Le fiamme


Tutte le apparecchiature alimentate a metano e correttamente funzionanti devono produrre fiamme azzurre e blu. Qualora la loro colorazione o la loro sagoma si presenti diversamente, ad esempio fiamma giallognola e tremolante, è necessario l’intervento di un tecnico qualificato che provvederà a riportare la fiamma alle condizioni ideali . Una fiamma ben regolata ed una corretta combustione significa anche risparmio.
Un ulteriore indicatore del fornello non adeguatamente regolato o sporco è anche la traccia di fuliggine nera che viene rilasciata alla base della pentola.

 

Le cucine


Sono le apparecchiature più semplici ma anche quelle che richiedono le pulizie più frequenti in particolare per le piastrine spartifiamma dei fornelli  (coperchi rotondi dei bruciatori) soggetti ad imbrattamento per la fuoriuscita di liquido o cibo dalle pentole.
A parte il controllo delle fiamme di cui abbiamo già parlato, è necessario verificare almeno una volta all’anno le condizioni del tubo di gomma di collegamento all’impianto interno del gas. Esso deve essere sostituito se:

  • Non riporta stampigliato il riferimento alla normativa UNI-CIG 7140
  • ha superato i 5 anni di vita
  • presenta screpolature o danneggiamenti dovuti a invecchiamento o al contatto con parti taglienti o surriscaldate.
     

Scaldabagni, caldaie e stufe


Per queste apparecchiature è necessario innanzitutto mantenere sotto controllo le fiamme . La manutenzione periodica deve essere effettuata secondo le prescrizioni del costruttore da un tecnico qualificato per la verifica e l’eventuale messa a punto dell’impianto. Per apparecchi adibiti a riscaldamento le manutenzioni periodiche e le verifiche delle emissioni (fumi) devono essere fatte secondo le prescrizioni legislative vigenti.

Gli enti che svolgono mansioni di ispezione affinchè vengano rispettate le disposizioni legislative sono i Comuni ove la popolazione sia maggiore di 40.000 abitanti, le Province per tutti i comuni aventi meno di 40.000 abitanti  

In generale il controllo minimo degli apparecchi deve interessare essenzialmente:

  • la verifica del funzionamento dei sistemi di sicurezza contro lo spegnimento accidentale della fiamma;
  • la verifica dell’efficienza del sistema di evacuazione dei fumi, ovvero della canna fumarla o del terminale di tiraggio se previsti;
  • la verifica delle aperture di ventilazione e di aerazione ed anche le aperture di scarico per le apparecchiature non collegate direttamente a canne fumarie o a terminali  di tiraggio;
  • la verifica delle tubazioni di raccordo all’impianto gas qualora queste siano di gomma.



Fonte: http://www.gassicuro.it/sicurezza-apparecchi-manutenzione.asp