7.0 - IMPIANTI A GAS (GENERALITA') 

L'impianto dell'utente finale

Con il termine impianto del cliente finale o impianto interno, intendiamo quel complesso costituito dall’insieme di tubi, raccordi ed accessori che compongono la parte dell’impianto adibito a veicolare il gas combustibile dall’uscita del contatore (punto di riconsegna) agli apparecchi utilizzatori (questi esclusi), dall’installazione e dai collegamenti dei medesimi, dalle predisposizioni edili e/o meccaniche per la ventilazione del locale dove deve essere installato l’apparecchio, dalle predisposizioni edili e/o meccaniche per lo scarico all’esterno dei prodotti della combustione, almeno in parte ubicato all’interno del locale in cui gli stessi apparecchi utilizzatori si trovano.

Per fornire una indicazione sull’importanza di tali impianti, basti ricordare che, in Italia, a fronte di circa 18,5 milioni di contatori gas installati corrispondono altrettanti impianti interni; potremo pertanto affermare che, indicando la lunghezza media di tali impianti tra 3 e 5 metri, la lunghezza complessiva degli impianti interni risulta compresa tra 55˙500 e 92˙500 km., vale a dire che potremo cioè arrivare ad oltre due volte la lunghezza dell’equatore terrestre.

La norma UNI 7129 è la "norma fondamentale" per realizzare impianti a gas nuovi o per procedere alla modifica, anche parziale, di quelli esistenti nel rispetto dei termini previsti dalle leggi vigenti, ovvero la Legge 1083/71 ed il DM n. 37/08. In particolare per “l'installatore gas” (abilitato alla realizzazione degli impianti di cui all’art. 1 lettera “e” del DM n. 37/08) la UNI 7129 è la norma da conoscere, applicare e rispettare per la realizzazione di impianti a gas combustibile a regola d'arte e da citare espressamente (in modo corretto e consapevole) nella “dichiarazione di conformità” dell'impianto, che deve rilasciare ad opera ultimata.

La norma UNI 7129 si applica agli impianti domestici e similari che utilizzano gas combustibili (metano, gas manifatturato, GPL) distribuiti per mezzo di canalizzazioni ed all’installazione di apparecchi utilizzatori aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW (circa 30˙000 kcal/h); per gli impianti alimentati da recipienti portatili (bombole o bidoni) si applica invece la norma UNI 7131.
 

È sempre la UNI 7129 la norma che gli utenti dovrebbero conoscere e consultare per assicurarsi che i lavori sui propri impianti (nuovi o adeguamenti o modifiche) siano ben impostati a salvaguardia della propria salute e sicurezza, oltre che per tutelarsi nei confronti delle responsabilità che la legge pone a loro carico.
Nel ribadire l'importanza di disporre di impianti a norma e di procedere ad una corretta e periodica manutenzione degli apparecchi utilizzatori, giova ricordare quali siano i principali requisiti per la prevenzione degli incidenti:

  • Ventilazione - I locali dove sono installati gli apparecchi di utilizzazione devono essere "a norma" adeguatamente ventilati al fine di far affluire l’aria necessaria per la combustione.
  • Aerazione - I locali dove sono presenti apparecchi che scaricano nell’ambiente i prodotti della combustione, devono essere adeguatamente aerati per favorire il ricambio d’aria.
  • Evacuazione prodotti della combustione - Gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combustione all’esterno dei locali di installazione, devono essere raccordati a sistemi di scarico come camini, canne fumarie, ecc., di sicura efficienza.
  • Dispositivi di sorveglianza di fiamma - Tutti gli apparecchi devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento.
  • Tenuta degli impianti - Gli impianti di adduzione del gas combustibile devono essere a tenuta (non ci devono essere dispersioni di gas).
  • Rivelatori di gas - Questi dispositivi non sono obbligatori. Il loro eventuale impiego può tuttavia contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione di rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas nonché, talvolta, di intercettazione del gas stesso. Il loro impiego non esonera comunque dal rispetto di tutti i requisiti prescritti dalla legislazione e dalle normative pertinenti.

 

Installazione dell'impianto e dichiarazione di conformita'

Negli edifici di civile abitazione il gas combustibile arriva per mezzo di condutture di adduzione esterne.

 

IL CONTATORE
 

All’ingresso dell’appartamento è posto un contatore che calcola il volume di gas transitato; questo apparecchio di misura, frequentemente collocato all’esterno dell’abitazione, deve essere mantenuto in buono stato e non bisogna usarlo per appoggiarvi oggetti vari (vasi di fiori, detergenti, ecc.).
Inoltre non deve mai essere manomesso dagli utenti ed ogni intervento, su di esso o sulla parte dell’impianto prima di esso, deve essere eseguito esclusivamente da tecnici dell'azienda di distribuzione.
Se il contatore è situato all'esterno dell‘abitazione bisogna anche inserire un rubinetto di intercettazione generale dell’impianto immediatamente all‘interno dell‘alloggio, in posizione facilmente accessibile.

 

 L’IMPIANTO INTERNO

 

A valle del contatore, il gas combustibile viene distribuito ai diversi apparecchi utilizzatori attraverso le tubazioni costituenti l’impianto interno.

Le tubazioni che lo costituiscono possono essere installate esternamente, "in vista", oppure "sotto traccia", all'interno della muratura in modo non visibile. E' importante ricordare che queste non devono mai essere utilizzate come "messa a terra" di apparecchi elettrici né per altri usi impropri.

Nella realizzazione dell’impianto interno mediante tubazioni poste sottotraccia è fondamentale rispettare precise prescrizioni di sicurezza, tra cui:

  • le tubazioni devono essere posate a determinate distanze dagli spigoli delle pareti e del pavimento;
  • devono essere annegate in malta cementizia;
  • devono essere opportunamente segnalate con elementi che rendano possibile l'individuazione del loro percorso.In mancanza di segnalazione, prima di forare un muro, per evitare danni causati dai trapani, è bene dotarsi di uno strumento (facilmente reperibile presso un negozio di ferramenta) in grado di rivelare la presenza di metalli;
  • tutti i rubinetti e le giunzioni filettate dei tubi devono rimanere a vista o essere inseriti in apposite scatole ispezionabili con coperchio non a tenuta verso l’interno del locale.

Si tenga presente che i materiali che costituiscono l'impianto interno dell'appartamento (tubazioni) e i loro accessori devono essere nuovi: è vietato l’impiego di tubi, rubinetti e simili rimossi da altro impianto già funzionante.

Il Decreto Ministeriale n. 37/08 (che ha sostituito, abrogandola, la "vecchia" Legge 46/90) stabilisce che per qualsiasi intervento di installazione, modifica, ampliamento e manutenzione di impianti a gas, nonché per l’installazione e la manutenzione di apparecchi, bisogna rivolgersi unicamente ad installatori abilitati in possesso di determinati requisiti tecnico— professionali, attestati da un certificato di riconoscimento rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l'artigianato.

Prescrive inoltre che, al termine dei lavori, l'installatore rilasci una "dichiarazione di conformità" che attesti che l'impianto e stato realizzato secondo le normative vigenti che rappresentano lo "stato dell'arte".

L’installatore abilitato deve, tra le altre cose, effettuare le necessarie valutazioni per quanto riguarda l'aerazione, lo scarico dei prodotti della combustione e l'ubicazione degli apparecchi previsti.

Il “fai da te” è assolutamente vietato.

 

INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI

 

A monte di ogni derivazione di apparecchio di utilizzazione e cioè a monte di ogni tubo flessibile o rigido di collegamento fra l'apparecchio e l'impianto interno, deve sempre essere inserito un rubinetto di intercettazione, posto in posizione visibile e facilmente accessibile.

In particolare, l’installazione di apparecchi a gas di tipo tradizionale è vietata nelle camere da letto, mentre è consentita nei bagni, ma a condizioni molto limitative, la sola installazione di apparecchi per la produzione di acqua calda.
I divieti e i limiti sono imposti dal fatto che qualsiasi apparecchio in cui sia in funzione un bruciatore assorbe l'aria necessaria per la combustione ed emette i fumi prodotti dalla combustione stessa. Se la combustione avviene in un ambiente chiuso, l'aria deve essere prelevata dall’esterno, mediante apposita apertura di ventilazione obbligatoria. Le camere da letto e i bagni sono locali in cui si tende a tenere chiuse le finestre ed a tappare eventuali altre aperture, e quindi risultano privi dei necessari requisiti di aerazione; per tale ragione sarebbe estremamente pericoloso installarvi apparecchi alimentati a gas combustibile.

Se proprio non fosse possibile una soluzione diversa, nella camera da letto e nei bagni e consentita l’installazione di apparecchi a circuito di combustione stagno (tipo C).

Nell’installare un apparecchio, l'installatore deve sempre controllare che esso sia idoneo per il gas combustibile con cui viene alimentato. Infatti, una combustione non ben regolata — quale risulta sempre quella in un apparecchio costruito per un gas diverso da quello distribuito nella zona - può dare luogo a formazione di monossido di carbonio. La fiamma deve sempre risultare ben tesa ed azzurra, mentre se risulta irregolare e giallastra occorre un intervento da parte dell’installatore.


 

EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE

 

Per quanto concerne l’evacuazione dei prodotti della combustione, nel caso che ci si discosti dai semplici esempi riportati dalle norme, i terminali di tiraggio per lo scarico diretto, non forniti dal costruttore dell'apparecchio (come invece sempre avviene per gli apparecchi di tipo C), possono essere impiegati solo a certe condizioni, tra le quali quelle che ne sia identificabile il produttore e comprovato il funzionamento per la portata massima di impiego.

La norma UNI 7129 riporta nell'appendice C alcuni prospetti recanti le dimensioni interne di camini singoli di materiale refrattario e metallici coibentati. Le condizioni di applicabilità dei prospetti sono descritte in dettaglio nella stessa appendice. Nel caso che i dati effettivi di impianto non rientrassero nelle condizioni di applicabilità o nei dati dei prospetti, si dovrà procedere al calcolo del camino secondo la norma UNI 9615.
La norma UNI 7129, come pure il regolamento di attuazione della Legge 46/90 (DPR 447/1991), prevede che le canne fumarie collettive ramificate siano progettate da un professionista.

 

 


Tubazioni dell'impianto e misuratore

In linea generale le tubazioni dell’impianto interno del gas, che costituiscono la parte fissa dell’impianto interno, possono essere di acciaio o di rame.

Per i soli tratti di tubazione interrata (per l’attraversamento di cortili, giardini, ecc.), in alternativa ai materiali sopra indicati, è consentito l’utilizzo di tubi in polietilene.

Le tubazioni possono essere collocate in vista, sotto traccia ed interrate. Nella posa delle tubazioni è vietato l’utilizzo di gesso o materiali similari.

Le tubazioni metalliche che costituiscono l’impianto di adduzione del gas non devono essere utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici.

Le tubazioni in vista non possono essere utilizzate in modo improprio (per appendervi panni o quant’altro).

Le tubazioni sotto traccia devono essere opportunamente segnalate, per evitare possibili danneggiamenti (es. forature causate da trapani) successivamente alla loro posa.

In mancanza di segnalazione, prima di forare un muro, è bene dotarsi di uno strumento in grado di rivelare la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un buon negozio di ferramenta.
 

COLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHI ALL’IMPIANTO GAS

  • Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati all’impianto con un tubo metallico rigido e raccordi idonei, oppure con un tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete continua, munito di estremità filettate.
  • Gli apparecchi mobili, non da incasso, possono essere invece collegati all’impianto del gas con uno speciale tubo flessibile in gomma.
  • Il tubo di gomma non deve essere sottoposto a sforzi né collocato in posizioni che possano provocare deformazioni, rotture o surriscaldamento.Deve essere sostituito almeno una volta ogni cinque anni, entro la data di scadenza stampigliata sul tubo stesso.

   

Manutenzione e controllo

Il controllo del circuito aria e fumi, che ha lo scopo di verificare l‘esistenza e l’efficienza dei sistemi di ventilazione e il corretto funzionamento del tiraggio per lo scarico dei fumi, é una operazione molto importante al fini della sicurezza e, generalmente, di facile esecuzione.

 

Tale controllo deve essere effettuato dall'installatore dopo ogni intervento, anche parziale, eseguito sull’impianto di un cliente.

 

Un'altra operazione molto importante per la sicurezza è il controllo dello stato di conservazione del tubo flessibile non metallico: si tratta di un elemento critico del sistema che va comunque sostituito entro la data stampigliata sul tubo stesso (5 anni dalla fabbricazione). Un controllo visivo del tubo in questione è operazione da eseguirsi in occasione di ogni intervento. In alcuni casi si deve procedere alla verifica e pulizia della tubazione, operazione di un certo impegno che e bene eseguire ad esempio nel caso di ampliamento e/o modifica dell’impianto interno (tubazioni gas).
Una ulteriore operazione di controllo riguarda la manovrabilità dei rubinetti dell'impianto interno; una loro eventuale sostituzione implica la ripetizione della prova di tenuta.
Tutti i controlli di funzionamento degli apparecchi di utilizzazione vanno effettuati seguendo le istruzioni fomite dal costruttore.


 

Comportamenti corretti

Una buona abitudine da mettere in pratica è quella di:
chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso nell’appartamento o quella della bombola del GPL, quando non si utilizza l’impianto del gas combustibile.
Questa operazione va eseguita possibilmente ogni sera, prima di andare a letto, e certamente in caso di assenze, anche se di breve durata.
 

Una buona abitudine, nell’accendere un bruciatore del piano di cottura dei cibi, è quella di procedere con il seguente ordine:

  1. accendere il fiammifero
  2. accostare il fiammifero acceso al bruciatore
  3. aprire il rubinetto del gas


Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine diverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze.
 

E' inoltre buona abitudine:
non riempire troppo le pentole, né lasciare cibi sul fuoco quando ci si deve allontanare dal locale. 
Se abbiamo bambini in casa non disporre le pentole sui fornelli anteriori, come nella foto, ma utilizzare quelli posteriori!
Infatti il trabocco di liquidi in ebollizione può causare lo spegnimento della fiamma e quindi diventare origine di gravi inconvenienti.
 

Questi inconvenienti possono essere evitati nei piani di cottura provvisti di dispositivo di sicurezza per lo spegnimento accidentale della fiamma. II dispositivo di "sicurezza di fiamma" blocca automaticamente l'erogazione del gas, se la fiamma accidentalmente si spegne per un colpo d'aria o per una fuoriuscita di liquidi dalle pentole. A ciascuno di noi talvolta sarà capitato di dimenticare sui fuoco la pentola dell'acqua per gli spaghetti o il bollitore del latte: capirete così l'importanza di tale dispositivo di sicurezza. Le disposizioni vigenti non ne obbligano ancora la presenza, ma il buon senso certamente si. E comunque un'ulteriore prescrizione (D.M. 21/04/93 e UNI 7129) stabilisce che, in assenza di tale dispositivo, si debba aumentare l'apertura di ventilazione del locale.

E' infine “buona abitudine” controllare e pulire le caldaie ogni anno, prima dell’inizio del periodo di riscaldamento. Questa "buona abitudine" è inoltre soggetta a precise disposizioni sancite dalla Legge 10/91 e dal DPR 412 del 26/08/1993 ad essa relativo con le conseguenti modifiche apportate dal D.P.R. n. 551 del 21/12/1999. In tal modo si eviteranno non solo possibili incidenti ma anche il rischio di rimanere "al freddo" proprio nel periodo dell'anno meno indicato.
Se una corretta conduzione (come prevista dal libretto di istruzioni) consente di mantenere efficiente l'apparecchio, di ottenere significativi risparmi sui consumi e contribuisce a tenere pulito l'ambiente, ricordatevi che per la manutenzione periodica bisogna ricorrere all'opera di un tecnico qualificato.
Spesso si sente parlare di "dispositivi rivelatori di gas combustibile" per i quali è importante sapere che svolgono unicamente una funzione sussidiaria all'osservanza di tutte le prescrizioni tecniche delle norme UNI per la salvaguardia della sicurezza.
 

Oltre ai consigli precedenti, che sono validi per tutti gli utenti che utilizzano gas combustibile, chi utilizza il gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito mediante recipienti portatili (bombole) deve tener presente che: 

  • le bombole devono essere acquistate esclusivamente da rivenditori autorizzati;
  • la sostituzione di una bombola è una operazione delicata, che va effettuata solo da personale competente;
  • non devono assolutamente essere utilizzate bombole che risultano danneggiate (deformazioni, evidenti incisioni o scalfitture, ecc.);
  • le bombole non devono essere tenute in locali ubicati sotto il livello stradale e vanno protette dal sole e da altre fonti di calore;
  • in un locale di volume minore di 20 m3 è vietato installare più di una bombola da 15 kg;
  • se il volume supera i 20 m3 si possono installare al massimo 2 bombole;
  • nei locali che non superano i 50 m3 il contenuto complessivo può arrivare fino a 30 kg;
  • nei locali che superano i 50 m3 è possibile arrivare fino a 40 kg;
  • in casa, nei garage e nei ripostigli è vietato tenere bombole non allacciate, vuote o anche parzialmente piene;
  • l’operazione di riempimento non autorizzato di una bombola, oltre che illegale, è una operazione estremamente pericolosa che può determinare conseguenze anche molto gravi, quali, ad esempio, lo scoppio della bombola stessa, con un potenziale distruttivo equivalente allo scoppio di un ordigno entro il locale.
     


Requisiti essenziali per la sicurezza

I requisiti essenziali a cui gli utenti devono fare riferimento per salvaguardare la sicurezza sono:

  1. Ventilazione: I locali dove sono installati gli apparecchi di utilizzazione devono essere adeguatamente ventilati al fine di far affluire l’aria necessaria per la combustione;
  2. Aerazione: I locali dove sono presenti apparecchi che scaricano nell’ambiente i prodotti della combustione, devono essere adeguatamente aerati per favorire il ricambio d’aria, inoltre tutti i locali nei quali sono installati apparecchi a gas, anche a camera chiusa (tipo C) devono essere dotati di aperture con le quali è possibile realizzare una adeguata areazione;
  3. Evacuazione dei prodotti della combustione: Gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combustione all'esterno dei locali di installazione, devono essere raccordati con canali da fumo a sistemi di scarico come camini, canne fumarie, ecc., di sicura efficienza;
  4. Dispositivi di sorveglianza di fiamma: Tutti gli apparecchi (ad esclusione dei piani di cottura, per i quali al momento non esiste l’obbligo) devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento;
  5. Tenuta degli impianti: Gli impianti di adduzione del gas combustibile devono essere a tenuta (non ci devono essere perdite di gas);
  6. Eventuale presenza di rivelatori di gas: Questi dispositivi non sono obbligatori. Il loro eventuale impiego può tuttavia contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione dl rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas nonché, talvolta, di intercettazione del gas stesso. Il loro impiego non esonera comunque dal rispetto dl tutti i requisiti prescritti dalla legislazione e dalle normative pertinenti.

 

Fonte: http://www.gassicuro.it/sicurezza-installazione-impianti.asp